Chiesa del Carmine Maggiore, breve guida

Il Convento  del Carmine Maggiore a Palermo è il primo che sia stato impiantato in Occidente dai Padri Carmelitani  provenienti dal monte Carmelo in Palestina, nell'anno 1238 circa. La tradizione attribuisce all'Ordine Carmelitano tre chiese in Palermo, costruite in epoche diverse nella stessa ubicazione.

LA CAPPELLA DELLA PIETÀ'

Di essa rimangono i ruderi ai fianco destro dell'attuate chiesa. Si vuole che risalgano in blocco al XIII secolo. Ma forse più opportunamente è bene suddividerli in due epoche successive: una prima, proprio del sec. XIII, riguarda gli archi a tutto sesto ed in stile romanico che sostengono il soffitto; una seconda concerne I costoloni in travertino del soffitto. In perfetto stile gotico e con il caratteristico Agnus Dei nella chiave pensile di epoca successiva. Interessanti gli affreschi del Redentore e dal profeti Ella ed Eliseo. (Restaurati da tempo, attendono di essere ricollocati). La tradizione vuole
che questa prima cappella sia stata donata ai primi Carmelitani dalla Regina Adelasia alla fine del 1200. Il Mongitore riferisce che, nel febbraio dei 1664, mentre si costruiva la chiesa attuale, dietro il quadro della Vergine della Pietà, sia stata rinvenuta dipinta sulla parete un'altra immagine della Madonna risalente al 1110 come si poteva leggere ai piedi dello stesso affresco. In questa cappella esisteva una tavola detta Madonna delta Luce. La notizia è del 1629. Di essa non si hanno più tracce al ritorno dei Carmelitani nel 1909 dopo la soppressione dell'rodine.

LA CHIESA ANNUNZIATA

La seconda chiesa fu costruita dai Frati nel i 1244, probabilmente la cappella era diventata troppo angusta per il loro apostolato. La intitolarono alla SS. Annunziata, come tutte le prime chiese fondate dai Carmelitani In Occidente, per il forte legame che essi avevano con Nazaret, luogo della casa della Madonna e dell'annuncio dell'incarnazione del Cristo. Essa successivamente fu chiamata anche della Madonna del Carmine. Questa seconda chiesa aveva un'orientamento opposto all'attuale.

LA CHIESA ATTUALE

ESTERNO

La costruzione dell’attuale Chiesa iniziata nel 1627 sotto la direzione di Mariano Smeriglio, si protrasse fino ai primi decenni del XIX secolo, a cui risale la costruzione della facciata con la statua della Madonna del Carmelo posta in una nicchia al di sopra del portone di ingresso.

Di particolare interesse è la CUPOLA Costruita nel 1680 grazie anche all'impegno di Fra Angelo La Rosa, umile frate converso carmelitano. Essa si Innalza su tre ordini: tamburo, volta e lanternino. I pilastri sono ornati da quattro statue di stucco raffiguranti Mosè, S. Elia, S. Giov. Battista e Giona. La parte Interna della volta è rivestita di stucchi ornamentali con festoni di fiori e frutta. La parte esterna è cosi ricca e singolare da renderla unica non solo a Palermo, ma in tutta la Sicilia. Si sviluppano quattro coppie di colonne scanalate di pietra dai capitelli dorici intramezzati da quattro grandi cariatidi, quattro uomini goffi e muscolosi in atto di reggere la cupola. Le quattro finestre sono ornate di putti, vasi e fiori in stucco. La cupola, poi, tutta convessa è rivestita da maioliche smaltate e colorate di verde e nero. Essa è divisa in quattro sezioni e ogni spicchio mette in evidenza lo stemma carmelitano, in atto è sormontata da un cupolino, la palla e la croce.

INTERNO

L'interno della chiesa è a strutturato in tre navate, transetto e presbiterio. Lungo le navate laterali si aprono 5 profonde cappelle per lato

CAPPELLE LUNGO LA NAVATA DESTRA

Cappella S. ANDREA CORSINI. Sull'altare è posta la tela dei 1630 è opera mirabile di Pietro Novelli, monrealese e ritrae il carmelitano S. Andrea Corsini vescovo di Fiesole (FI). Alle pareti laterali quadri raffiguranti S. Biagio e S. Calogero. (Cappella della famiglia Hernandez- Vallegio).

Cappella delle Sante M. MADDALENA DE' PAZZI e TERESA D'AVILA. La tela sull'altare raffigura La Madonna del Carmelo con le due sante mistiche carmelitane. L'autore è Giacomo Lo Verde, trapanese, discepolo di Pietro Novelli. Ai iati due tele del XVIII sec. ritraggono S. Brocardo mentre veste di monaca S. Angela, regina di Boemia e la Madonna che appare a S. Pier Tommaso. (Cappella della famiglia Lusino).

Cappella (ex) S. ALBERTO. Al suo interno è la Statua di S.Teresa di Gesù Bambino.

Cappella S. CATERINA D'ALESSANDRIA. La statua In marmo di Carrara del 1521 è opera di Antonello Gagini. Attrbuito ad Ignazio Marabitti il monumento funebre di Rosario Stancanelli addossato alla parete sinistra della cappella. Nella volta e ai lati affreschi sulla storia di S. Ella profeta (sacrificio, preghiera, salita in cielo sul carro di fuoco; miracolo a Noia del 1656)

Cappella MADONNA DELL'UDIENZA. Il suo nome trae origine dal sette mercoledì solenni celebrati dopo la Pasqua in attesa della Pentecoste. La statua di marmo bianco di Carrara è attribuita a Domenico Gagini (1456 -1571). Alla base si scorge scolpito lo stemma dell'Ordine carmelitano. Due tele raffigurano la Natività di Gesù e l'Assunzione di Maria.(Cappella della famiglia Meneces)

TRANSETTO

Cappella della MADONNA DEI CARMINE (a sinistra dell'altare centrale)

Tutta la composizione dell'altare è compresa da due colonne tortili per lato nelle cui volute sono riprodotte scene bibliche della vita della Madonna in stucco lavorato dal fratelli Giuseppe e Giacomo SERPOTTA del 1684. In alto la statua del Padre Eterno in mezzo al Papi Dionisio e Benedetto. Sopra l'altare è posta la tavola dipinta della Madonna del Carmelo con scene della vita dei primi Carmelitani (sui monte Carmelo, l'approvazione della Regola, la venuta in occidente, la liberazione delle anime dai Purgatorio, ecc.). Essa è opera di Tommaso De Vigilia del 1492.

PRESBITERIO

Sullo sfondo un alto rilievo lavorato a stucco riproduce su una raggiera di luce l'Agnello di Dio ritto e vittorioso sul libro sacro. In basso è collocato lì coro monastico In noce scolpito del 1703. Dietro l'altare una lastra marmorea chiude la sottostante cripta usata come sepoltura del frati. Alle pareti sono appesi due lavori del De Vigilia (1490), lo stesso autore del quadro della Madonna del Carmelo. Le due tavole raffigurano rispettivamente S. Angelo martire e S. Alberto degli Abati, carmelitani L'altare e balaustra sono realizzati con marmi siciliani, misti e policromi; l'altare è ornato con statuine a rilievo in legno dorato raffiguranti I diversi sacrifici nell'Antico Testamento. Costruito nel 1622 è stato rinnovato nel 1802.

 

Cappella SS. CROCIFISSO (a destra dell'altare centrale)

Una struttura quasi identica a quella della cappella della Madonna del lato opposto con gli stucchi del Serpotta nelle volute delle colonne tortili a raffigurare scene della Passione di Cristo. In atto le statue di due Papi: S. Telesforo con il calice e S. Zaccaria.  Il Cristo crocifisso ligneo posto sopra l'altare è opera del Bagnasco.

CAPPELLE LUNGO LA NAVATA SINISTRA (a partire dal transetto)

Cappella di S. GIUSEPPE o della NATIVITA'.  Sull'altare la Tela del '500 della natività di Gioacchino Mercurio. Alle pareti le tele del '700 con raffigurati la fuga in Egittop ed il sogno di Giuseppe.

Cappella del SACRO CUORE. Alle pareti due tele raffiguranti S. Elia che riceve II pane dall'angelo e l'apparizione della Beata Vergine a S. Elia in preghiera.

Cappella (ex) del BEATO FRANCO con stemmi della famiglia Giuffredi e piccola nicchia per la custodia del reliquiario di S. Alberto. La lapide a parete ricorda il parroco O. Pizzoli che custodì la chiesa durante la soppressione dell'ordine.

Cappella di S. SPIRIDIONE. La decorazione a marmi mischi dell'altare delle colonne tortili e della balaustra sono opera degli Scuto. All'interno sono la statua di legno di S. Elia profeta ed il quadro che  ritrae S. Spiridione, vescovo orientale di Tremitunte (Cipro).

Cappella (ex) S. ELSA. In essa si conserva il simulacro argenteo della Madonna del Carmelo. La statua in legno del 1598, è stata rivestita d'argento dall'artista Giuseppe Castronovo nel 1729.

IL CONVENTO

È stato costruito tre volte in otto secoli. Nel 1200 nella prima metà del '500 e l'attuale è del 1938. È detto «Carmine Maggiore» per il fatto di essere stato fondato per primo, ma anche perché il più
grande e più importante tra gli altri cinque conventi presenti in città.

IL CHIOSTRO

Del secondo convento rimane il chiostro cinquecentesco con colonne In marmo bigio dai capitelli Ionici. In ogni capitello è riprodotto uno stemma. In essi è scritto il nome della famiglia o di frati benemeriti nella costruzione del chiostro. Al centro del portico meridionale si conserva un portale in marmo; esso riporta le linee architettoniche dell'antico convento del '500. Nel suo arco si scorgono tre stemmi gentilizi. La scritta sopra l'architrave riporta la data del 1582.

* Le notizie storiche
sono attinte dai testo «SS Carmelo Palermitano»» dell'insigne storico P. Carmelo Nicotra, sacerdote carmelitano.

testo della breve guida gentilmente concesso dai Padri carmelitani